Oggi portiamo all’attenzione del pubblico due raffinati piatti cinesi in porcellana che sono esempio dello stile definito “Imari cinese”, caratterizzato dalla decorazione a soggetto floreale in blu, rosso e oro: nel primo – più grande e arricchito da una cornice lignea intagliata a tralci di vite – sono presenti un ramo fiorito di susino, crisantemi e insetti; nell’altro, più piccolo, un giardino con steccato, roccia forata taihu e tralci di peonie e camelie.
Si tratta di oggetti realizzati in Cina esclusivamente per l’esportazione in Europa e rappresentano un esempio della continua osmosi stilistica e produttiva che contraddistingue il commercio della porcellana tra Cina, Giappone ed Europa nella seconda metà del XVII secolo e nel secolo seguente.
Sono infatti europee le forme dei piatti, mentre il soggetto della decorazione è tipicamente cinese: il ramo fiorito di susino simboleggia il passaggio dall’inverno alla primavera, le peonie sono i fiori della primavera e i crisantemi dell’autunno, mentre la roccia forata taihu è un elemento proprio del giardinaggio cinese.
A non essere tipicamente cinesi sono invece i colori della decorazione, che derivano dalle porcellane giapponesi denominate Imari, prodotte nell’area di Arita, sull’isola di Kyūshū, dopo la metà del XVII sec., durante un periodo di crisi delle fornaci cinesi. Il Giappone, imitando e rivisitando – soprattutto nei colori – la porcellana cinese “bianco e blu” di tipo Kraak, si inserì nei fiorenti commerci di porcellana con l’Olanda incontrando grande successo. Dalla fine del secolo, la Cina, ritornata sul mercato, iniziò a produrre a propria volta porcellane con queste nuove caratteristiche, eclissando gli originali giapponesi.
Il piatto più semplice proviene dalla collezione di Giorgio Lanieri, donata al Civico Museo d’Arte Orientale nel 2018 da Maria Lanieri in ricordo del fratello Giorgio Lanieri e della cognata Giusy Romeo, che l’avevano acquistato nel 1997 alla prestigiosa asta dei beni del Castello di Duino.
Il piatto con la cornice, appartenente da tempo alle collezioni museali, è stato restaurato nel 2019 dal Laboratorio Restauri d’Arte di Trieste grazie alla generosità della medesima donatrice, ovviando agli inconvenienti di un precedente restauro, che aveva causato dei dislivelli nella superficie, tramite delicate operazioni di scollamento, riassemblaggio, riempimento delle lacune e pulitura.
Piatto con decoro Imari cinese e cornice lignea a tralci di vite
Cina, dinastia Qing, epoca Kangxi (1662-1722), fine del XVII-inizio del XVIII sec.
porcellana, blu di cobalto sotto coperta, smalto rosso e ora sopra coperta; legno intagliato
alt. cm 5,5 diam. cm 36,5 (con cornice: alt. cm 6,5 diam. cm 46,5)
inv. 30161
Restauro: Laboratorio Restauri d’Arte, Trieste, 2019, grazie alla donazione di Maria Lanieri in memoria di Giorgio Lanieri e Giusy Romeo
Piatto con decoro Imari cinese
Cina, dinastia Qing, tarda epoca Kangxi (1662-1722), 1720-1730 ca.
porcellana, blu di cobalto sotto coperta, smalto rosso sopra coperta
alt. cm 3,7 diam. cm 20,2
inv. 41200 (dono di Maria Lanieri in ricordo di Giorgio Lanieri e Giusy Romeo, 21.06.2018)