Presentazione del catalogo e visita guidata alla mostra “Sguardi occidentali in Birmania. Lello Fargione dialoga con le fotografie del Fondo USIS della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte”

I Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste collaborano, per il sesto anno consecutivo, con l’Associazione dotART, nell’ambito del Trieste Photo Days – Festival di Fotografia Urbana.

Sabato 28 ottobre, alle 12, presso la Sala Xenia, Lello Fargione con Claudia Colecchia presenteranno il catalogo della mostra “Sguardi occidentali in Birmania. Lello Fargione dialoga con le fotografie del Fondo USIS della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte”.

A seguire, è prevista una visita guidata con il fotografo e la curatrice all’esposizione ospitata presso il Civico Museo d’Arte Orientale, in via S. Sebastiano 1, fino al 28 gennaio 2024.Gli scatti del fotografo siciliano Lello Fargione, suggeriti dall’art director del Festival, Angelo Cucchetto, e dal presidente dell’Associazione, Stefano Ambroset, sono stati selezionati da Claudia Colecchia, responsabile della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, con Francesca Avignone, conservatore del Museo d’Arte Orientale.

L’esposizione è contrassegnata dal vivace contrasto tra l’arcobaleno cromatico del XXI secolo, realizzato con la macchina digitale del fotografo/viaggiatore siciliano, e il sobrio bianco e nero dei positivi analogici dei fotografi alleati durante la Seconda guerra mondiale.

Fargione sa donarci paesaggi di una sorprendente dolcezza, al contempo, con indomita curiosità, cerca di catturare storie ed emozioni dai soggetti che incontra lungo il suo cammino. Cacciatore di anime, è interessato a frugare nella quotidianità, sovente travagliata, di donne, bambini o uomini in ombra.

Nelle foto USIS emerge un’umanità variegata composta da sommersi e salvati: i ritratti dei soldati inglesi che si lasciano immortalare da Cecil Beaton nella speranza di creare un contatto con i familiari, dei soldati indiani o africani che fanno parte dell’Impero britannico, degli americani, ripresi in guerra o in momenti di relax e svago, del nemico giapponese ridotto in cattività, dei civili, donne o uomini.